Bias

Egli m’ha vilipeso in tutti i modi, e una volta m’ha impedito di concludere un affare per un milione.

Ha goduto per le mie perdite e ha dileggiato i miei guadagni, ha disprezzato la mia razza, ha intralciato i miei buoni affari, ha allontanato da me i miei buoni amici e mi ha aizzato contro i nemici!

E tutto questo per quale ragione? Perché sono ebreo! E dunque?

Non ha forse occhi un ebreo? Non ha mani, organi, membra, sensi, affetti e passioni?Non si nutre egli forse dello stesso cibo di cui si nutre un cristiano?

Non viene ferito forse dalle stesse armi?Non è soggetto alle sue stesse malattie?Non è curato e guarito dagli stessi rimedi?E non è infine scaldato e raggelato dallo stesso inverno e dalla stessa estate che un cristiano?Se ci pungete non versiamo sangue, forse?E se ci fate il solletico non ci mettiamo forse a ridere?Se ci avvelenate, non moriamo?E se ci usate torto non cercheremo di rifarci con la vendetta?

Se siamo uguali a voi in tutto il resto, dovremo rassomigliarvi anche in questo.

Se un ebreo fa un torto a un cristiano, a che si riduce la mansuetudine di costui? Nella vendetta. E se un cristiano fa un torto a un ebreo quale esempio di sopportazione gli offre il cristiano? La vendetta.

La stessa malvagità che voi ci insegnate sarà da me praticata, e non sarà certo difficile che io riesca persino ad andare oltre l’insegnamento.

Shylock, Il Mercante di Venezia, W. Shakespeare, atto I scena III.